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“Viviamo, mia Lesbia, ed amiamo”, di Catullo

“Viviamo, mia Lesbia, ed amiamo”, di Catullo | 12

 

 

Gaio Valerio Catullo, “Viviamo, mia Lesbia, ed amiamo”

Viviamo, mia Lesbia, ed amiamo,
e ogni mormorio perfido dei vecchi
valga per noi la più vile moneta.
Il giorno può morire e poi risorgere,
ma quando muore il nostro breve giorno,
una notte infinita dormiremo.
Tu dammi mille baci, e quindi cento,
poi dammene altri mille, e quindi cento,
quindi mille continui, e quindi cento.
E quando poi saranno mille e mille,
nasconderemo il loro vero numero,
che non getti il malocchio l’invidioso
per un numero di baci così alto.

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Grazie e un abbraccio,

Pietro.

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