Lettera aperta.
06/06/2018
E’ già passato un anno da quando il 5 giugno scorso ricevetti il Premio Memorial Giovanni Falcone alla Camera dei Deputati, nella sala della Regina.
A proporre per me il prestigioso premio firmato dalla sorella del magistrato italiano Giovanni Falcone, assassinato dalla mafia, fu l’amico stimato e Presidente del Parlamento della Legalità Internazionale, il prof. Nicolò Mannino.
Ad un anno di distanza da allora l’emozione e l’orgoglio per il riconoscimento del mio impegno rimangono forti in me, ma ancora più forte rimane la voglia di continuare a battermi per i valori che ieri come oggi mi contraddistinguono: la libertà e la lotta contro i soprusi e le ingiustizie; in una parola: contro le mafie.
Valori che difendo nonostante gli attacchi, anche di persone che volevano mostrarsi mie amiche, e, che poi, nella realtà, si sono rivelate per ciò che erano…
Ma va bene così.
Qualcuno diceva che queste persone saranno riconosciute dai loro frutti; e con piacere noto che già lo sono da molti. Non può infatti “un albero cattivo far frutti buoni”.
Solo una cosa più di tutte mi preme dire e ribadire a tutti e specialmente ai giovani a cominciare da me: non arrendiamoci mai!
Il nostro impegno non è infatti né strumentale, né finalizzato al raggiungimento di un obiettivo secondario.
Esso è bensì il risultato della nostra educazione e dei principi che fin da piccoli abbiamo ricevuto: il rispetto per il prossimo e l’impegno civile a favore della società.
Parleranno alle nostre spalle, ma non riusciranno a guardarci negli occhi.
Ci screditeranno davanti agli altri, ma non si renderanno conto che in questo modo saranno autori e alimentatori della propria fama di ipocriti.
Terranno sermoni sull’amore e sul rispetto riempendosi la bocca di frasi fatte, non loro, ma le persone che li conoscono e che conoscono le loro azioni, non si lasceranno ingannare.
Noi invece, portiamo avanti le nostre idee, le nostre battaglie e le nostre lotte appassionate. Continuiamo ad impegnarci, a sbagliare, a rialzarci, ad imparare. A crescere.
Sviluppiamo e coltiviamo i nostri talenti per il bene comune, senza esserne gelosi ma donando, sempre e a tutti coloro che ne potranno trarre beneficio.
Solo così saremo sempre più forti e capaci di dare il nostro contributo alla nostro bella Italia.
Un abbraccio a tutti,
Pietro.